Intelligenza Artificiale tra Scienza e Religione

Non so se i lettori di questo blog conoscono gli studi che ho fatto prima di arrivare a fare il programmatore di computer professionista, ma nel caso non si sappia dovete sapere che la mia laurea è in scienze biologiche, con studio di anatomia e fisiologia umana. Da sempre ho trovato molto interessante l’argomento sull’intelligenza artificiale e per un breve periodo mi ci sono dedicato, oramai qualche anno fa. Proprio oggi, guardando il film  “Transcendence” mi sono ricordato dei miei vecchi studi e prove di creare dei neuroni semplici in Basic. A parte la trama fantascientifica del film, il fondo era più che sensato, toccava un argomento molto importante che potrebbe essere di attualità tra qualche decennio o secolo, il “Main Update” e l’intelligenza artificiale.
Da un punto di vista teorico è possibile creare un programma neurale che risponda a determinate domande, né più né meno un normale software gestionale, in fondo basta prevedere tutte le possibili domande e dare le altrettante risposte. Si potrebbe poi migliorarlo e renderlo più potente immagazzinando le informazioni ricevute per dare delle risposte future più precise e soprattutto per far scegliere alla macchina la risposta da dare, l’autoapprendimento, ma tutto questo può portare ad avere coscienza? Ecco la parola che secondo me non sarà mai possibile riprodurre e dove la religione pone le sue basi, l’uomo e la coscienza del sé e dell’universo, come ha fatto ad averla, non trovando una risposta si pensa sia stato Dio che ad ognuno di noi ha dato in partenza questa proprietà che soltanto noi abbiamo. Nella scala evolutiva allora, dove possiamo arrivare ad emulare? Sicuramente gli organismi più semplici, ma probabilmente si potrebbe anche arrivare alle scimmie in un futuro prossimo; ma si potrà mai riprodurre artificialmente la coscienza umana? Forse con un “Main Upload” come nel film menzionato prima? Non credo si possa fare così facilmente perché c’è una differenza basilare tra i circuiti di una macchina ed i neuroni, questi ultimi infatti non hanno solo il sistema binario per comunicare, ma un dosaggio di neurotrasmettitori che al momento è impossibile per un semplice circuito elettrico emulare, infatti quest’ultimo non possiede dosaggi, ma solo differenza di potenziale, aperto o chiuso, acceso o spento. Forse tra non molto verranno creati dei circuiti con molecole organiche che ci consentiranno di programmare non più con il sistema binario, ma con sistemi più efficaci e che sarebbero molto più performanti; pensate comunque che tutto questo sia così semplice da implementare? E comunque saremmo solo agli inizi di questo processo.
Magari si potesse fare il backup della nostra mente compresa di coscienza! Si potrebbe creare tanti Giampaolo uguali… ma siamo proprio sicuri che in essi ci sia la mia essenza? Il mio Io? E come è possibile avere tanti Me o tanti Voi, non saremmo più Noi, si tratterebbe di un paradosso. E Voi cosa ne pensate di questo argomento?

Informazioni su Giampaolo Rossi

Sviluppatore di software gestionale da oltre 28 anni.
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