Gentoo Linux è una delle mie distribuzioni preferite, il motivo è presto detto: consente di personalizzare la distro in tutti i suoi vari aspetti per poi compilarla tutta in automatico. In effetti si tratta di una parte del metodo da me adottato per creare la mia distribuzione personale. Un così grande controllo sulla distribuzione equivale a dire che occorre conoscere il sistema Linux abbastanza bene. In questo articolo voglio mostrare come installare e provare la distribuzione Gentoo partendo da un CD minimale e pian piano compilare le applicazioni intorno, creando in questo modo il sistema completo.
Come prima operazione occorre scaricare la iso del CD minimale del proprio sistema, io ho scelto di installare una x86 su una macchina virtuale creata ad hoc con VirtualBox ( 20 GB di hard disk, 1024 MB di RAM e 2 core della mia cpu 4 core, in modo da poter compilare in parallelo ). All’avvio della macchina occorre selezionare la iso minimale che abbiamo scaricato e quindi inserire “gentoo” nella schermata del bootloader, il sistema allora si avvia.
L’unica caratteristica che deve funzionare è la scheda di rete ed avere accesso ad Internet, altrimenti non si potrebbe scaricare ed installare il resto del sistema. Una volta configurata la tastiera per l’Italiano con il comando “loadkeys it“, andiamo a fare il test per il funzionamento della rete con “ping” oppure navigando con “links“. Se ci fossero dei problemi occorre effettuare il setup automatico della rete con il comando “net-setup eth0” o altra interfaccia di rete. Quando la nostra macchina può connettersi ad Internet, allora possiamo proseguire con il partizionamento del disco fisso, che nel nostro caso era di 20 GB. Per il partizionamento del disco possiamo utilizzare o il comando “fdisk” oppure “cfdisk“, personalmente preferisco il secondo per questi compiti perché più semplice. Ho partizionato il disco in questo modo: una partizione di 100 MB per il boot, un’altra di 500 MB come swap ed il resto per il sistema operativo. A questo punto possiamo formattare le tre partizioni con i comandi: “mkfs2 /dev/sda1” di tipo ext2, “mkfs2 -j /dev/sda3” di tipo journaled ed infine “mkswap /dev/sda2” e “swapon /dev/sda2” per attivare lo spazio di swap. Dopo la formattazione occorre montare il disco nella directory /mnt/gentoo che ospiterà il nostro sistema, ecco i comandi: “mount /dev/sda3 /mnt/gentoo“, “mkdir /mnt/gentoo/boot“, “mount /dev/sda1 /mnt/gentoo/boot” ed infine “cd /mnt/gentoo“.
Preparato il disco passiamo ad installare il sistema base da cui iniziare, noi utilizzeremo lo stage3. Possiamo scaricare il file con il comando: “wget http://distfiles.gentoo.org/releases/x86/autobuilds/current-stage3/stage3-i686-20110809.tar.bz2“. Una volta terminato il download possiamo decomprimere il file con il comando “tar jxvf stage3*“, entriamo quindi nella directory /mnt/gentoo/usr e scarichiamo il portage, un database di comandi su cui un sistema Gentoo lavora tramite il comando emerge. Scarichiamo il file con il comando “wget http://distfiles.gentoo.org/snapshots/portage-latest.tar.bz2” e poi lo decomprimiamo con il comando “tar jxvf portage-lat*“. A questo punto occorre entrare nel nuovo sistema con chroot ed apportare le modifiche adatte per noi ai file di configurazione, inoltre occorre scaricare ed installare il kernel, ed infine installare il bootloader. Tutte queste istruzioni le potete trovare in questa pagina della distribuzione. La fase più importante al termine delle operazioni è configurare un buon file “make.conf“, in particolare occorre scegliere il mirror da cui scaricare i pacchetti ( molto importante per una maggiore velocità di compilazione ). Quando siamo pronti possiamo dare il comando “emerge xorg-server xterm firefox gnome” e compilare tutto il sistema, che con opportune configurazioni apparirà così.
Di certo Gentoo Linux non è una distribuzione semplice da gestire e questo ne ha da sempre limitato l’uso da parte della maggior parte degli utenti, ma per chi non è alle prime armi con Linux è una distro estremamente coinvolgente perché molto semplicemente si riesce ad avere un sistema ad-hoc per la propria macchina, in quanto totalmente compilato. Gentoo Linux è stata per anni la mia distribuzione da lavoro, poi ho creato la mia distro personale, ma negli ultimi tempi, a causa del poco tempo che ho per Linux, l’ho di nuovo adottata come mio sistema.