Google si sta avvicinando sempre di più ad un comportamento da Apple, la sua tastiera ufficiale, Google Keyboard o tastiera Google che sia, è diventata ora GBoard. Nell’ambiente iPhone, GBoard è già presente da un po’ di tempo. Ed ora è il turno di Android. Non avete ancora GBoard? Potete cercarla nel Google Play Store o nel sito APKMirror, che contiene praticamente qualsiasi App di cui abbiate bisogno.
GBoard su Play Store ( https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.inputmethod.latin ).
GBoard su APKMirror ( http://www.apkmirror.com/apk/google-inc/gboard/gboard-6-0-68-141944373-release/ ). Fate caso che per quest’ultimo è importante selezionare la versione giusta in base al vostro processore, se è 64 o 32bit. Perciò controllate prima che tipo di CPU avete.
Adesso è tempo di aprire le impostazioni. Per farlo, basta che andiate in qualsiasi programma che vi richiederà l’uso della tastiera e tener premuto a lungo il dito sulla sinistra di Spazio. Vedrete l’icona di un ingranaggio, passate il dito sopra a quell’icona. Si aprirà un piccolo menù nel quale potete selezionare le impostazioni di GBoard.
All’interno delle impostazioni troverete tutto quello che serve per abilitare la ricerca di Google ( o Google Search ) o disabilitarla. E non solo, potete finemente personalizzare parecchi degli aspetti che riguardano la tastiera, così da ottimizzarla a seconda del vostro stile di scrittura. È importante abilitare anche il pulsante “G” per quel che riguarda le ricerche di Google.
Nulla toglie che adesso il comportamento della tastiera sia leggermente cambiato. Se avete abilitato anche il pulsante “G”, significa che adesso la tastiera cercherà di adattarsi a ciò che inserite per offrirvi sempre una ricerca rapida. Ad esempio, mentre state scrivendo qualche parola, potete premere sul pulsante “G” che appare sulla sinistra dello schermo per aprire una ricerca attinente a quella parola. È certamente utile se avete una curiosità che volete soddisfare al volo riguardo a qualcosa. I risultati della ricerca sono già ottimizzati per essere visti velocemente e possono anche essere condivisi al volo.