Gli acquisti sono quel flusso di operazioni che l’impresa svolge con l’esterno per assicurarsi la disponibilità di materiali e merci utili per il proprio processo produttivo.
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Dal punto di vista informatico è necessario registrare tali movimenti nel sistema della partita doppia. La registrazione dell’acquisto avviene al momento della ricezione della fattura e dato che sono dei costi vanno registrati nel conto economico passivo. In particolare va registrato soltanto l’importo imponibile nel conto economico che può avere varie denominazioni: merci conto acquisti, materie di consumo conto acquisti, materie prime, componenti conto acquisti o materie sussidiarie. L’IVA ( Imposta sul Valore Aggiunto ) viene invece registrata in un conto finanziario positivo denominato “IVA a credito” oppure “IVA a ns. credito” o anche “IVA c/ acquisti”.
Per l’acquisto a credito il fornitore viene registrato in avere per l’intero importo della fattura. Se il pagamento avviene in contanti è possibile accreditarli direttamente nel conto cassa, comunque è sempre buona norma inserire questo in un conto apposito come contropartita.
Riassumendo occorre inserire il fornitore in avere per l’intero importo, l’IVA va in dare su un conto come quelli esposti precedentemente ed infine, sempre in dare, va inserito un conto che funga da contropartita oppure direttamente in cassa.
Fornitore Mario Rossi 1.200 in avere ( conto economico passivo )
IVA acquisti 200 in dare ( conto IVA a ns. credito attivo )
Merci c/ acquisti 1000 in dare ( su conto di tipo attivo )
Nel caso di imprese manifatturiere che inviano le proprie lavorazioni presso terzi ( outsourcing ), occorre avere una rispondenza fiscale tra le quantità inviate e quelle restituite lavorate. Si consiglia in questi casi l’attivazione di un conto lavorazione nel quale si possono registrare le quantità movimentate.
I fornitori possono consentire ai loro clienti degli sconti, premi sugli acquisti e ribassi. Questa operazione è simile alla precedente, però il fornitore la registra in maniera opposta. Il cliente va in avere, il ribasso va in avere e l’IVA in dare. Da parte del cliente occorre una rettifica sulla diminuzione del valore da registrare in un conto economico specifico e quindi anche una rettifica sull’IVA a credito. Per il fornitore la rettifica va fatta sul valore del venduto da rilevare in un conto economico specifico ed una rettifica sull’IVA a debito.