Il Futuro della Pubblicità su Internet

Come saprete, almeno quei pochi che leggono i miei articoli di programmazione, sono principalmente uno sviluppatore software e quello che andrò a scrivere in questo articolo sono soltanto le mie esperienze maturate in questo lungo anno di studio della pubblicità su Internet.
Il momento non è dei migliori, da quello che posso vedere nel mio settore siamo nella fase più buia della crisi economica, guadagni ai minimi storici e cali impressionanti provenienti dalla pubblicità online. Da quest’ultima non si è avuto un calo nei valori di investimenti da parte delle aziende, stando forse a testimoniare che la crisi esiste solo per me, ma un repentino calo del CTR, chi è nel mondo della pubblicità conosce questo valore. Ormai sono alcuni mesi che ho scoperto questo e da ciò faccio alcune conclusioni, giuste o sbagliate che siano, sul destino della pubblicità CPC e CPM, quella più famosa ed utilizzata. Vediamo il discorso da parte di un’azienda che ha deciso di investire in pubblicità:

  • Se utilizza campagne CPM deve essere sicura che ogni numero di impressioni su una pagina deve portare una certa quantità di vendite, altrimenti è meglio la pubblicità CPC. In questo caso quello che conta è la serietà del sito ospitante e la qualità soprattutto delle visite che arrivano.
  • Se utilizza campagne CPC deve essere sicura che quei clic siano effettivamente derivanti da un utente interessato al prodotto pubblicizzato. Anche in questo caso allora conta il sito web sul quale vengono ospitati gli annunci.

Dalla parte del webmaster che vuole guadagnare con un sito le cose sono diverse, perché il primo fattore che conta in campagne CPM è la quantità del traffico, magari anche creato con qualche trucchetto ingegnoso ed in campagne CPC il numero dei clic, magari mascherando all’inverosimile gli annunci con il resto del testo. Cosa porterà secondo me tutto questo? Alla paralisi del sistema pubblicitario basato su CPM e CPC con l’affermarsi delle campagne a tempo. Ovviamente si tratta di una mia supposizione personalissima, ma ritengo che esasperare il visitatore con annunci testuali o banner su tutta la pagina e creare una specie di percorso ad ostacoli tra il webmaster che inserisce la pubblicità cercando di farla notare poco rispetto al resto del testo ed il visitatore che cerca di evitarla perché magari non è intenzionato a pagare per un servizio, spinge quest’ultimo ad essere diffidente sugli altri siti che visita.
Pascolando per il web ho incontrato il fiorire di siti con poche notizie e decisamente dal contenuto scadente con annunci pubblicitari in ogni dove, forse scritti da ragazzi che al massimo guadagnano quei 20 euro al mese che li rende soddisfatti. Capisco questi ragazzi che vogliono guadagnare alcuni soldi, probabilmente se Internet era così sviluppato ai miei tempi l’avrei fatto anch’io, ma certamente non capisco siti anziani quasi quanto me e per questo da me sempre visitati, che non si limitano ad inserire pubblicità in forma testuale o banner che se uno vuole la evita facilmente, ma un banner grande come la pagina che solo un utente esperto chiude senza cliccare, questi secondo me sono i peggiori metodi e mai mi sarei aspettato che siti importanti attuassero questi espedienti che a me danno enormente fastidio.
I risultati di questo fenomeno si cominciano a vedere: tanti visitatori che nemmeno guardano la pubblicità perché ormai assuefatti da quella che si trova ormai in pressoché tutte le pagine web. Vedremo cosa succederà, ma secondo me la pubblicità CPC non ha futuro a discapito di quella a tempo.

Informazioni su Giampaolo Rossi

Sviluppatore di software gestionale da oltre 28 anni.
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Una risposta a Il Futuro della Pubblicità su Internet

  1. evilripper scrive:

    Anche secondo me la pubblicità online non sta passando un bel periodo, soprattutto per la cpc è un disastro. Concordo sul fatto che i siti dove appare pubblicità in ogni angolo sono orrendi, senza contare che pubblicano dei contenuti veramente scadenti(andrebbero classificati in spam).
    Visto che praticamente google la fa da padrona speriamo che si inventi qualcosa in fretta, a breve dovrebbe cambiare l’algoritmo di ricerca anche in europa per tagliare fuori le content farm, ma non credo sia sufficiente.

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