Una vendita è uno scambio di beni o servizi tra un’impresa ed i suoi clienti con la stipula di un contratto formale o informale ( solo verbale ). Le vendite sono una serie di variazioni economiche che accrescono il capitale dell’impresa mediante l’apporto di nuove risorse denominate ricavi d’esercizio.
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Prima della vendita può esserci un’intenzione di scambio attraverso un contratto e questo movimento può essere rilevato in partita doppia attraverso una “scrittura di memoria” nella quale il saldo è zero e avviene tra il conto dei “Clienti c/ impegni” e quello delle “Merci da consegnare”.
Le vendite sono un ricavo per l’impresa e vanno rilevate in conti economici positivi ( attivi ) di reddito che possono assumere varie denominazioni a seconda delle esigenze del sistema informativo aziendale. La rilevazione delle vendite avviene quando l’evento è osservabile, ossia all’emissione della fattura, l’IVA può essere gestita in vari modi, ma va inserita in un conto di debito oppure in un conto transitorio per poi essere scaricata oppure fare un altro movimento quando viene pagata all’erario. Se il pagamento della fattura avviene in contanti si può registrare sul conto cassa altrimenti viene inserita in conti bancari.
Nel caso di vendite al dettaglio con scontrino o ricevuta fiscale, occorre, con una legge del 2007, effettuare la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, per ogni punto vendita, all’Agenzia delle Entrate. Altrettanto devono fare i venditori di servizi come parrucchieri, bar, ristoranti o pizzerie. Il registro IVA dei corrispettivi non è più obbligatorio, ma è bene tenerlo per futuri controlli e che comunque un buon software gestionale consentirà di stampare all’occorrenza. La contabilità generale rileva a sua volta l’importo complessivo dell’incasso giornaliero in un conto economico transitorio denominato “Corrispettivi di vendita“. Al momento della liquidazione periodica dell’IVA i corrispettivi vanno suddivisi mediante lo scorporo che identifica il valore del venduto e l’IVA a debito verso l’erario. Lo scorporo dei corrispettivi va rilevato ogni fine del mese inserendolo in dare con l’IVA e la vendita della merce in avere.