In questo blog cerco di insegnare, nel miglior modo che conosco, come far diventare i miei lettori dei provetti programmatori ( qui ci starebbe bene un sorriso ). Cerco di stimolare soprattutto la ricerca delle informazioni nella rete, la curiosità di sapere, perché lo trovo molto importante per imparare la teoria; io cerco soltanto di mostrare con la mia esperienza di questi anni di lavoro, come mettere le nozioni acquisite in pratica. Ma un buon programmatore non sa solo come sviluppare applicazioni, ma anche come venderle, perché, a meno di non essere all’interno di una società importante, non può vivere senza guadagnare dal suo estenuante lavoro. Ecco allora che in questo breve articolo voglio rendervi partecipe di una mia esperienza di questi giorni che magari spero possa essere di aiuto anche ad altri.
Chi segue questo blog conosce la storia di un mio piccolo applicativo in Access per il magazzino. Per farmi conoscere, circa 4 anni fa, ho pensato di distribuire un mio piccolo applicativo nato da una costola della bozza del mio software aziendale di punta. Per praticità e velocità le bozze ai miei software li creo in Access e poi li implemento su programmi desktop autonomi. La distribuzione del programma andava benissimo, avevo circa 15 scaricamenti al giorno, ma il passo che mi aspettavo facessero, almeno 1 o 2 ogni cento, e cioè fare l’upgrade verso il programma più professionale a pagamento, si è rivelata fallimentare. Su oltre diecimila scaricamenti nessuno si è degnato di fare l’upgrade alla versione a pagamento e che costa circa 100 euro.
Intorno al programma ho visto molto interesse, ogni giorno nuovi utenti venivano inserendo il nome dell’applicativo, questo significa che c’è il passaparola. In queste due ultime settimane ho cercato di sfruttare questa notorietà per guadagnarci qualcosa. Ho aggiornato l’applicazione inserendo altre caratteristiche e messa in vendita al prezzo di 6,50 euro + IVA. Non pensavo certo che potevo vendere 15 copie al giorno, ma 1 o 2 certamente si, con quello che costa! Ora distribuisco i sorgenti della versione 1.5.0 gratuitamente e la versione 2.0.0 a pagamento. Ebbene, in due settimane di vendita nessuno l’ha acquistata, eppure costa 6,50 euro, non è possibile che per così poco la gente non la prende! Molti scaricano la versione precedente, poi ritornano a provare la versione demo e successivamente ritornano ancora per cercare di prendere la versione finale, molto più appetibile perché fa molte cose in più. Negli ultimi giorni le ricerche verso quella pagina sono diventate “nome programma 2.0.0 ma gratis”, “RGPSoft nome programma 2.0.0 free” e via dicendo. L’interesse allora è rimasto, ma nessuno vuole spendere quei miseri 6,50 euro, a me sembra incredibile! Capisco se il programma non piace, allora neanche io lo acquisterei, ma se serve per il lavoro, allora perché non spendere quei pochi euro? Semplice, “Non voglio spendere per il software!”, ecco tutto.
In questi anni ho imparato, e da questa esperienza l’ho capito meglio, che è inutile abbassare i prezzi dei gestionali per aumentare le vendite, perché anche se costa due soldi, chi non vuole spendere per un programma aziendale continuerà a cercarlo gratis. Non sminuire mai il proprio lavoro, metti il prezzo che secondo te il software vale e proponilo sempre a quel costo, meglio vendere meno a tanto che meno a poco.
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Meta
Vendere software
Concordo in pieno con quello che dici.
Inoltre, la vendita di applicazioni a bassissimo costo, per essere minimamente vantaggiosa dovrebbe avere dei volumi di vendita rilevanti.
Pensando meglio al problema, ho alcune riflessioni da fare.
Visto che ci sei, perché non provi la strada delle donazioni? Chi apprezza il tuo software ti versa una cifra qualsiasi.
Come utente ho sempre preferito fare donazioni piuttosto che spendere pochi euro per un software.
Oppure potresti provare la tecnica usata da Freecommander. A fronte di una certa cifra si ha accesso a tutte le future versioni, alle versioni beta e a un’area riservata.
Infine ci sarebbe la strada del software libero. In questo caso potresti proporre forme di assistenza e sviluppo personalizzato.
Francamente non ho idea di quale sia la strada migliore, anche perché dipende dal “cosa si propone”.
Infine, come sviluppatore voglio raccontarti il mio sogno :
“essere pagato per il lavoro che faccio, vivendo in un mondo dove il software di base sia completamente Libero”
No le donazioni proprio no! Se un programma ti serve lo paghi, altrimenti no.
Il software libero va bene, ma ritengo sia molto più professionale quello a pagamento.
Comunque non devo vivere con Calus 2012, se uno vuole la versione completa la deve pagare, anche solo 6 euro e mezzo. 🙂
Mi dispiace che sia così, anche io sono un programmatore .. ma stipendiato, prersonalmente cerco di usare software free, ma se un prodotto fa il lavoro che voglio non esito a pagarlo, magari costasse solo così pochi euro.
Sono pienamente d’accordo!
Salve, sono pienamente d’accordo con quello che dite, io ho lo stesso problema, ho sviluppato un software molto utilizzato (creato inizialmente per me e poi pubblicato come free) ma è un po “illecito” (Trova le password di una marea di reti wireless) ed è freeware e sotto il download ho messo il pulsante delle donazioni.
Purtroppo anche se in pochi giorni ha raggiunto i 1400 downloads nessuno ha mai fatto una donazione.
Voi avete dei consigli da darmi?