Configurare e Personalizzare la Shell di Linux

La shell del sistema operativo Linux può essere personalizzata attraverso dei file di configurazione che sono propri di ogni utente, ovviamente esisteranno quelli generali che saranno nelle cartelle di sistema e più in particolare sono inserite normalmente dentro la cartella skel ( scheletro del sistema ) di /etc, che è la cartella dei files di configurazione globale del sistema operativo. Probabilmente potranno anche non esserci e comunque sono dei files nascosti e che durante la creazione di un utente vengono copiati automaticamente nella cartella della home dell’utente, in quanto ogni utente del sistema presenta la sua cartella all’interno della cartella di sistema /home; dovete sapere che anche Windows ha ultimamente preso questa caratteristica di avere tutti i files dell’utente dentro cartelle specifiche, cosa che non esisteva in Windows 95 o 98. Prima di elencarvi i files di configurazione della shell di Linux dobbiamo fare una brevissima premessa sui nomi dei files e dire in particolare che tutti quelli che iniziano con un punto sono invisibili con il comando ls perchè il . è una vera e propria directory. I files di configurazione della shell sono quindi:

  • $HOME/.profile – viene lanciato quando viene fatto il login
  • $HOME/.bashrc – viene eseguito all’avvio della shell
  • $HOME/.bash_logout – viene eseguito durante il logout

$HOME non è altro che una variabile ambiente che identifica la propria cartella, ad esempio se il vostro utente è pippo, probabilmente $HOME sarà /home/pippo.
Normalmente la shell Bash presenta una “history” di 500 comandi che possono essere richiamati con i pulsanti della tastiera ‘su’ e ‘giù’.
In Linux tutto è file, persino i dispositivi ed i files risiedono dentro le cartelle ( se desiderate sapere come sono strutturate fisicamente i files nel supporto fisico, la formattazione dei supporti, vi rimando ad un ottimo articolo scritto dal sottoscritto sui files system in Linux ) e per navigare tra di essi occorre usare determinati comandi:

  • cd nome_dir – per andare in una directory
  • mkdir nome_dir – per creare una directory o cartella
  • rmdir nome_dir – per cancellare in maniera definitiva una directory o cartella vuota
  • pwd – ritorna in output il direttorio su dove risiediamo
  • ls – ritorna l’elenco delle directory e dei files

Avete notato che per delineare le varie directory utilizziamo lo slash / mentre nel DOS si utilizza il back-slash \; la root ( radice ) è l’inizio dell’albero e quindi se siamo in root dobbiamo dare il comando cd etc/skel per andare nella directory skel di etc, mentre se eravamo ad esempio dentro la directory del nostro utente cd /etc/skel e quindi passare prima dalla root, difatti da ogni percorso per ritornare alla root si inserisce il comando cd / dove lo slash è la root.
Linux permette di configurare i comandi come vogliamo, poniamo l’esempio che noi siamo abitudinari del DOS e vogliamo utilizzare il comando dir del DOS invece di ls di Linux.

alias dir=’ls –color=”auto”‘

Con gli “alias” possiamo fare in modo di utilizzare dir invece di ls per ottenere l’elenco di directory e file.

alias cp=’cp -i’

Con questa istruzione invece possiamo visualizzare le informazioni della copia dei files. Questa configurazione persiste fino a quando non chiudete la shell nel terminale, ma se volete che queste informazioni siano presenti ogni volta che utilizzate la shell allora dovete inserire le istruzioni nel file $HOME/.bashrc, come abbiamo visto prima, viene lanciato ogni volta che parte la shell di Linux.
Come sempre se volete discutere di questo e di altri argomenti potete recarvi nel nostro forum di informatica.

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Informazioni su Giampaolo Rossi

Sviluppatore di software gestionale da oltre 28 anni.
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