Con l’arrivo di Windows Vista, che ha rivoluzionato il modo di archiviare i dati del noto sistema operativo, ho dovuto anche modificare i miei programmi perché un utente normale non poteva scrivere su una cartella senza permessi e quella dei programmi era stata bloccata per default. Per evitare quindi delle complicate configurazioni da spiegare ai miei utenti, ho pensato bene di modificare tutti i miei software.
Come dicevamo, dalla venuta di Vista è cambiato il modo di lavorare con Windows ed il motivo è presto detto. Fino a Windows XP la cartella dei programmi era accessibile in lettura e scrittura da tutti gli utenti con diritti amministrativi per default, da Vista in avanti e fino all’ultimo Windows 10, la cartella dei programmi è scrivibile solo da utenti che hanno determinati requisiti, per fare questo occorre creare degli utenti ad-hoc. Da questo punto in poi quindi i miei software gestionali memorizzano il database di default nello spazio utente di Windows, nel quale il proprietario può fare qualsiasi cosa, vediamo allora di capire dov’è questo spazio e come vi si accede.
Dall’icona sul desktop, almeno se l’avete inserita, occorre aprire “Computer” e poi entrare nell’hard disk dove è stato installato il sistema operativo, poi su “Utenti” e quindi il nome dell’utente da ispezionare, fin qui tutto semplice. Fino a dove siamo arrivati è tutto visibile e si notano le cartelle tipiche di un utente: documenti, immagini, download ed altro. Andiamo però ad esplorare una cartella nascosta molto importante, si tratta di “AppData“. Se nella barra degli indirizzi della finestra delle risorse che abbiamo aperto aggiungiamo “\AppData” e premiamo il tasto Invio, allora potremmo visualizzare 3 cartelle che sono “Local”, “LocalRow” e “Roaming”. Tutte queste cartelle sono adibite alla memorizzazione dei dati dell’utente, per esempio in “Local\Temp” abbiamo la famosa cartella dei file temporanei di Windows.
Per la memorizzazione delle informazioni dei dati dell’utente nei miei software gestionali ho scelto la cartella “Roaming”, quella con le configurazioni dei vari programmi. All’interno di questa cartella ho poi messo “RGPSoft” e poi il nome di ogni mio software, in questo modo ho una distinzione tra i miei programmi e quelli degli altri. In questa maniera su un computer possono lavorare più utenti e con più software.
In questo articolo ho dato soltanto una piccola informazione sulle cartelle che compongono lo spazio utente di Windows, convinto che ora, dopo la lettura di questa guida, chi utilizza i miei software conosce il luogo dove vengono memorizzati i dati per default sui miei software gestionali.
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